III
Come ci si può aspettare, quello appena descritto non è l'unico sistema di classificazione dei sogni
esistente nell'antichità.
Per questo motivo dobbiamo ora esaminare più da vicino il sistema di Cicerone, che lo adottò da
Posidonio.
Cicerone menziona questo sistema nel suo trattato sulla divinazione: sed tribus modis censet (sc.
Posidonius) deorum adpulsu homines somniare: uno quod provideat animus ipse per sese, quippe qui
deorum cognatione teneatur, altero quod plenus aer sit inmortalium animorum, in quibus tamquam
insignitae notae veritatis appareant, tertio quod ipsi di cum dormientibus conloquantur
Il sistema di Posidonio è stato adottato anche da Filone Giudeo, naturalmente con alcuni adattamenti,
perché Filone voleva spiegare i sogni che aveva trovato nell'Antico Testamento per mezzo di questo
sistema.
Questa classificazione si ritrova nel suo trattato περί τοῦ θεόπεμπτους εἶναι τούς ονειρους 1
La prima categoria di Cicerone corrisponde alla terza di Filone: συνισταται δε το τριτον ειδος oποταν εν
τοις υπνοις εξ αυτης η ψυχη κινουμενη και αναδοvoυσα εαυτην κορυβαντια και ενθουσiωσα δυναμει
προγνωστικη τα μελλοντα θεσπιθη2e anche το δε δευτερον της ημετερας διανοιας τη των ολων
συγνκινουμενης ψυχη και θεοφορητου μανιας αναπιμπλαμενης, η θεμις πολλα των αποβησομενων
προαγορευειν (si verificano quando nel sonno, muovendosi spontaneamente e mettendosi in agitazione,
l’anima è colta da delirio e, in preda ad invasamento, acquista potere divinatorio e predice il futuro. La
difficoltà della visione può essere spiegata solamente da persone dotate del sapere onirocritico.)
La seconda categoria di Cicerone la ritroviamo in Filone in una forma un po' alterata: δευτερον δ'ειδος,
εν ω ο ημετερος νους τω των ολων συγκιωουμενους εξ εαυτου κατεχεσθαι τε και θεοφορεισθαι δοκει, ως
ικανος ειναι προλαμβανειν και προγινωσκειν τι των μελλοντων e anche το δε δευτερον της ημετερας
διανοιας τη των ολων συγνκινουμενης ψυχη και θεοφορητου μανιας αναπιμπλαμενης, η θεμις πολλα των
αποβησομενων προαγορευειν3( sogni in cui il nostro intelletto muovendosi con l’intelletto dell’universo,
sembra posseduto e ispirato da Dio ed è capace di prevedere l’avvenire)4
La terza categoria di Cicerone è definita da Filone come segue:των θεοπεμπτων ονειρων τους κατα το
πρωτον ειδος ταττομενους, εφ'οθ το θειον ελεγομεν κατα την ιδιαν επιβολην τας εν τοις υπνοις
επιπεμπειν φαντασιας5 e anche το μεν γαρ πρωτον ην αρχοντος της κινησεως θεου και υπεχουντος
αορατως τα ημιν μεν αδηλα, γνοριμα δε εαυτω6( Nel primo tipo, Dio manda delle phantasiai nel sonno.
Esse esprimono cose oscure per noi, ma chiare per Dio.Tramite tali immagini, Dio trasmette indicazioni
univoche, sogni profetici di indubbio significato, simili ad oracoli che non necessitano di interpretazione)7
1 È possibile che Posidonio attribuisca un carattere divino a tutti i sogni predittivi, ma non a tutti i
sogni indistintamente. Cicerone (Div. I 64) utilizza non senza ragione usa le parole deorum adpulsu,
così come Filone scrive περί τοῦ θεόπεμπτους εἶναι τούς ονειρους
2 (Somn. II. 1)
3 I sogni del secondo tipo richiamano l’idea stoica per cui la ragione umana è una scintilla, un
frammento della ragione universale. Per Filone, in tali sogni il nostro intelletto si muove in sintonia con
l’intelletto dell’universo, sembra posseduto ed ispirato da Dio, è in grado di ricevere qualche pre-
conoscenza del futuro. Si tratta di sogni profetici per influsso divino, chiamati chresmoi( vedi
Francesca Calabi)
4 II 2.
5 I 1.
6 II 2.
7 La distinzione tra tipi di sogni si snoda, dunque, in relazione ai modi del sognare per cui
l’anima si connette all’anima del tutto o, invece, l’anima individuale è posseduta. I sogni si
distinguono rispetto alla maggiore o minore chiarezza, alla difficoltà dell’interpretazione.10
Le visioni sono poi distinte in relazione a chi le sogna. Significativo è lo stato del sognatore,
più o meno virtuoso.11 Si possono, così individuare criteri di distinzione in relazione a:
-fonti del sogno (Dio, anima, intermediari);
-livello di virtù e di sapere del sognatore (Giacobbe, Giuseppe);
-oscurità o chiarezza del sogno. Necessità o meno dell’interpretazione. Tali distinzioni non
. sono necessariamente simmetriche. Salvo i sogni del primo tipo di cui Filone parlava nel
Come ci si può aspettare, quello appena descritto non è l'unico sistema di classificazione dei sogni
esistente nell'antichità.
Per questo motivo dobbiamo ora esaminare più da vicino il sistema di Cicerone, che lo adottò da
Posidonio.
Cicerone menziona questo sistema nel suo trattato sulla divinazione: sed tribus modis censet (sc.
Posidonius) deorum adpulsu homines somniare: uno quod provideat animus ipse per sese, quippe qui
deorum cognatione teneatur, altero quod plenus aer sit inmortalium animorum, in quibus tamquam
insignitae notae veritatis appareant, tertio quod ipsi di cum dormientibus conloquantur
Il sistema di Posidonio è stato adottato anche da Filone Giudeo, naturalmente con alcuni adattamenti,
perché Filone voleva spiegare i sogni che aveva trovato nell'Antico Testamento per mezzo di questo
sistema.
Questa classificazione si ritrova nel suo trattato περί τοῦ θεόπεμπτους εἶναι τούς ονειρους 1
La prima categoria di Cicerone corrisponde alla terza di Filone: συνισταται δε το τριτον ειδος oποταν εν
τοις υπνοις εξ αυτης η ψυχη κινουμενη και αναδοvoυσα εαυτην κορυβαντια και ενθουσiωσα δυναμει
προγνωστικη τα μελλοντα θεσπιθη2e anche το δε δευτερον της ημετερας διανοιας τη των ολων
συγνκινουμενης ψυχη και θεοφορητου μανιας αναπιμπλαμενης, η θεμις πολλα των αποβησομενων
προαγορευειν (si verificano quando nel sonno, muovendosi spontaneamente e mettendosi in agitazione,
l’anima è colta da delirio e, in preda ad invasamento, acquista potere divinatorio e predice il futuro. La
difficoltà della visione può essere spiegata solamente da persone dotate del sapere onirocritico.)
La seconda categoria di Cicerone la ritroviamo in Filone in una forma un po' alterata: δευτερον δ'ειδος,
εν ω ο ημετερος νους τω των ολων συγκιωουμενους εξ εαυτου κατεχεσθαι τε και θεοφορεισθαι δοκει, ως
ικανος ειναι προλαμβανειν και προγινωσκειν τι των μελλοντων e anche το δε δευτερον της ημετερας
διανοιας τη των ολων συγνκινουμενης ψυχη και θεοφορητου μανιας αναπιμπλαμενης, η θεμις πολλα των
αποβησομενων προαγορευειν3( sogni in cui il nostro intelletto muovendosi con l’intelletto dell’universo,
sembra posseduto e ispirato da Dio ed è capace di prevedere l’avvenire)4
La terza categoria di Cicerone è definita da Filone come segue:των θεοπεμπτων ονειρων τους κατα το
πρωτον ειδος ταττομενους, εφ'οθ το θειον ελεγομεν κατα την ιδιαν επιβολην τας εν τοις υπνοις
επιπεμπειν φαντασιας5 e anche το μεν γαρ πρωτον ην αρχοντος της κινησεως θεου και υπεχουντος
αορατως τα ημιν μεν αδηλα, γνοριμα δε εαυτω6( Nel primo tipo, Dio manda delle phantasiai nel sonno.
Esse esprimono cose oscure per noi, ma chiare per Dio.Tramite tali immagini, Dio trasmette indicazioni
univoche, sogni profetici di indubbio significato, simili ad oracoli che non necessitano di interpretazione)7
1 È possibile che Posidonio attribuisca un carattere divino a tutti i sogni predittivi, ma non a tutti i
sogni indistintamente. Cicerone (Div. I 64) utilizza non senza ragione usa le parole deorum adpulsu,
così come Filone scrive περί τοῦ θεόπεμπτους εἶναι τούς ονειρους
2 (Somn. II. 1)
3 I sogni del secondo tipo richiamano l’idea stoica per cui la ragione umana è una scintilla, un
frammento della ragione universale. Per Filone, in tali sogni il nostro intelletto si muove in sintonia con
l’intelletto dell’universo, sembra posseduto ed ispirato da Dio, è in grado di ricevere qualche pre-
conoscenza del futuro. Si tratta di sogni profetici per influsso divino, chiamati chresmoi( vedi
Francesca Calabi)
4 II 2.
5 I 1.
6 II 2.
7 La distinzione tra tipi di sogni si snoda, dunque, in relazione ai modi del sognare per cui
l’anima si connette all’anima del tutto o, invece, l’anima individuale è posseduta. I sogni si
distinguono rispetto alla maggiore o minore chiarezza, alla difficoltà dell’interpretazione.10
Le visioni sono poi distinte in relazione a chi le sogna. Significativo è lo stato del sognatore,
più o meno virtuoso.11 Si possono, così individuare criteri di distinzione in relazione a:
-fonti del sogno (Dio, anima, intermediari);
-livello di virtù e di sapere del sognatore (Giacobbe, Giuseppe);
-oscurità o chiarezza del sogno. Necessità o meno dell’interpretazione. Tali distinzioni non
. sono necessariamente simmetriche. Salvo i sogni del primo tipo di cui Filone parlava nel